Poi-Energia

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Cos'è il POI Energia

Il Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013 (POI Energia), con una dotazione finanziaria di 1,071 miliardi di euro, ha finanziato 1.887 progetti di amministrazioni pubbliche e imprese delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Gli investimenti realizzati con le risorse del Programma hanno riguardato: l’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili, il sostegno agli investimenti, il potenziamento della rete, la realizzazione di studi e la valutazione del potenziale di sviluppo energetico.



V Giornata dell’energia pulita, il settore si interroga su scenari, opportunità e sviluppi

12 Settembre 2011

Fonte: Fiera del Levante

Saglia: «Ci sbagliavamo, l’obiettivo UE per le rinnovabili è raggiungibile. ora per il fotovoltaico norme certe fino al 2016»

«Il mondo sta cambiando rapidamente ma l’energia pulita appare uno dei punti saldi dell’economia di domani». Così il presidente della Fiera del Levante Gianfranco Viesti ha aperto la «V Giornata dell’energia pulita» organizzata dall’Ente con la Promem Sud Est e promossa da RinnovaNet, la rete di imprese nata in Puglia e composta per ora da 11 aziende operanti nel settore delle rinnovabili. «Quello delle energie alternative – ha aggiunto Viesti - è un tema con cui il nostro territorio deve confrontarsi per accelerare il cambiamento. Anche in quest’ambito è in atto una transizione, occorre evitare polemiche sterili e superare con calma fisiologiche resistenze al cambiamento. È auspicabile un mix ampio di fonti di energia a costi sempre più bassi. Le rinnovabili sono una risposta importante anche se non l’unica. Sono ancora sostenute in modo consistente da incentivi pubblici ma sono destinate a crescere nel tempo e a diventare autonome (“grid parity”). Germania e Giappone hanno fondato sulle rinnovabili settori industriali robusti: anche noi dobbiamo diventare produttori non solo di energia ma anche di strumenti di produzione dell’energia».

«Quest’anno – ha riconosciuto il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia, Stefano Saglia – abbiamo capito che l’obiettivo fissato dalla direttiva Ue per l’Italia entro il 2020 del 17% dell’energia da fonti rinnovabili è raggiungibile, anche grazie al recente boom del fotovoltaico. Un passo necessario è stato il Quarto conto energia, che ha adeguato gli incentivi (finora troppo generosi) all’efficienza tecnologica e ai costi degli impianti e che garantirà regole certe fino al 2016, quando si prevede la “grid parity”. Entro novembre arriverà anche il decreto per le rinnovabili diverse dal fotovoltaico, che entrerà in esercizio dal primo gennaio 2013. Contiamo di introdurre due strumenti per incentivare efficienza energetica e produzione di calore da fonti rinnovabili, auspicabilmente in aggiunta alle detrazioni fiscali del 55%, vigenti fino a fine 2011, e la cui proroga è oggetto di approfondimento, e agli incentivi alla cogenerazione».

Saglia ha anche auspicato che tutte le Regioni recepiscano presto le linee guida per le autorizzazioni degli impianti. «Il ritardo, sette anni, con cui il governo le ha varate – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Loredana Capone – ha prodotto in Italia situazioni a macchia di leopardo, ad esempio ha fatto prevalere investimenti, soprattutto di multinazionali estere, per impianti fotovoltaici a terra anziché sui tetti, a danno di paesaggi e agricoltura. Per riempire il vuoto normativo abbiamo adottato una legge, bocciata però dalla Corte costituzionale, perché di competenza statale. Ora la normativa nazionale è arrivata. Ma con non pochi ripensamenti che ci fanno apparire inaffidabili davanti agli investitori». Incertezza, per Capone, nasce oggi anche dall’applicazione del quadro normativo edilizio nelle autorizzazioni agli impianti fotovoltaici sui tetti: «Le tecnologie – ha rilevato - avanzano più rapidamente dei tempi di autorizzazione e spesso gli imprenditori sono bloccati perché costretti a variazioni sostanziali dei progetti».

Marco Lacarra, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bari, ha chiesto la collaborazione di amministrazioni locali e regionali e di imprese e cittadini, per trasformare il capoluogo, anche dal punto di vista culturale, per favorire la sua sostenibilità ambientale ed efficienza energetica in vista del programma European Smart Cities, a cui il capoluogo si è ufficialmente candidato. «Il programma – ha rilevato Lacarra - fa parte del Piano strategico per le tecnologie energetiche (Set) con cui l'Ue intende finanziarie le città in grado di elaborare un progetto integrato di sviluppo economico e urbano a bassi costi e a ridotto impatto ambientale».

La giornata è proseguita con convegni, focus e tavole rotonde sulla green economy ma anche su rinnovabili e anche sul carbone (“Torna in auge il carbone, + 8% produzione 2010. È la crescita del futuro?”, a cui partecipano tra gli altri, Giorgio Assennato, direttore Arpa Puglia, Domenico Laforgia, rettore dell’Università del Salento, Rinaldo Sorgenti, vice presidente Assocarboni) a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo istituzionale, bancario e della ricerca. Premiazione, infine, per il vincitore del concorso “I giovani artisti disegnano il premio per le energie rinnovabili e il risparmio energetico”.