Cos'è il POI Energia
Il Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013 (POI Energia), con una dotazione finanziaria di 1,071 miliardi di euro, ha finanziato 1.887 progetti di amministrazioni pubbliche e imprese delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Gli investimenti realizzati con le risorse del Programma hanno riguardato: l’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili, il sostegno agli investimenti, il potenziamento della rete, la realizzazione di studi e la valutazione del potenziale di sviluppo energetico.
Fonte: ecodallecitta.it
Il Presidente della Regione Puglia è stato nominato all’unanimità vicepresidente per le attività in Europa di R20.
Illustrati all’Assemblea generale i principi del Piano di azione del Mediterraneo. L’obiettivo è lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’uso efficiente delle risorse. Le aree geografiche coinvolte: dal Maghreb francofono al Makrech arabo, dalla Siria fino ai Balcani, Turchia inclusa
Si chiude la due giorni ginevrina, con la nomina di Nichi Vendola, a vicepresidente di “R20” la rete mondiale di istituzioni locali, fondata dall’ex Governatore della California Arnold Schwarzenegger, che si pone l’obiettivo dello sviluppo delle energie rinnovabili e l’uso efficiente delle risorse (energia, acqua e suolo). Vendola succede a Michèle Sabban, vice presidente della Regione Ile de France (Parigi), quest’ultima a sua volta nominata presidente della R20.
L’8 marzo, il Presidente della Regione, ha illustrato all’Assemblea generale della Rete mondiale R20, durante il suo discorso di chiusura i principi fondamentali del Piano di azione del Mediterraneo e ha ringraziato tutti i membri della Rete che lo hanno nominato all’unanimità e per l’anno 2012, vicepresidente e responsabile per le attività in Europa di R20.
“Sono lieto che da oltreoceano – ha dichiarato Nichi Vendola - arrivi un riconoscimento allo sforzo profuso dalla nostra Regione per affermare e tradurre in pratica i principi cardine dello sviluppo sostenibile: dalla tutela delle risorse naturali ad una ecocompatibilità e sostenibilità ambientale, da una riconversione ecologica al rispetto dei diritti della terra”.
“Siamo felici di mettere a disposizione di R20 – ha spiegato il Presidente - le esperienze che abbiamo maturato in questi anni e le tante eccellenze di cui la Regione dispone nel campo della ricerca, dell’imprenditoria, della cooperazione allo sviluppo, della buona amministrazione”.
“L’esperienza che ho maturato in campo europeo, mi ha portato a lavorare – ha detto Vendola - a tre pareri in cui ho affrontato i temi della gestione sostenibile dell’acqua, della desertificazione e della lotta al cambiamento climatico nel Mediterraneo, dei flussi migratori. Questo impegno ha rafforzato in me la convinzione che le autorità locali e regionali possono e devono giocare un ruolo chiave nel dare risposte alla sfida dello sviluppo sostenibile”.
L’idea del Piano di azione Mediterraneo
Per Vendola le parole chiave del vocabolario su cui “abbiamo inteso costruire l’idea del Piano di azione Mediterraneo per l’energia rinnovabile e l’uso efficiente delle risorse sono energia, acqua, suolo e poi ancora lavoro, povertà, migrazioni”. Le aree geografiche verso le quali si pensa di indirizzare le attività del Piano, sono le zone che vanno dal Maghreb francofono (Marocco, Algeria, Tunisia) al Makrech arabo (Libia, Egitto e Palestina), all’Est del Mediterraneo (Siria e Giordania), al Nord-est (Turchia), sino al Centro-Nord (Adriatico, Balcani).
“L’obiettivo è ambizioso – ha aggiunto Vendola – perché la posta in gioco è alta: occorre individuare percorsi di sviluppo condivisi tra le comunità della sponda nord e le comunità della sponda sud, consapevoli che i destini delle nostre popolazioni sono indissolubilmente legati gli uni agli altri e che dalla qualità delle scelte di oggi dipende il futuro che consegneremo alle future generazioni”.
Vendola ha poi illustrato i principi che sono a fondamento dell’azione comune, e cioè “un approccio olistico che metta in connessione le politiche energetiche con quelle che riguardano la gestione dell’acqua, la mobilità, il cambiamento climatico, la riduzione della povertà, lo sviluppo rurale, le politiche migratorie, la cooperazione internazionale; un approccio collaborativo e bilanciato tra Paesi europei e non europei che si affacciano sul Mediterraneo; un approccio partecipativo e democratico, con il fine di coinvolgere i livelli politici più vicini ai cittadini nei processi decisionali e nella pianificazione energetica, e per assicurare un forte coinvolgimento degli stakeholder locali”.